Milli mála - 2015, Side 328
STUDIO SU CLEMENTE REBORA
Milli mála 7/2015
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quantenario della morte di Rebora, è il più recente ed è ugualmente
fondamentale per il numero e, insieme, per l’alto livello dei parteci-
panti.9 I due convegni sono importanti anche perché dall’intensa con-
divisione del frutto delle singole ricerche ha preso corpo un’inversione
di tendenza, sul posto da attribuire a Rebora nella storia della lettera-
tura italiana. Mentre ancora nel 1957 Pasolini – recensendo in Passione
e ideologia i Canti dell’infermità, da pochissimo usciti – lo definiva
“maestro in ombra” (Pasolini 1999: 1117), oggi Rebora sta a poco a
poco conquistando una posizione di primo piano nel panorama lette-
rario del ventesimo secolo.10
coinvolgimento sempre più impegnato e influente all’interno del mondo
dell’insegnamento, nonché dei suoi incontri, brevi ma pregnanti, con le più alte
personalità dell’ortodossia ecclesiastica – per esempio quello con il cardinale e
arcivescovo di Milano Ildefonso Schuster, o quello con monsignor Angelo Ron-
calli, futuro papa Giovanni XXIII. Si veda, ancora, il saggio di Franca Grisoni La
donna, la verità, la vita (Grisoni 2008: 89-104), che partendo da alcuni appunti
presi da una studentessa durante le lezioni di Rebora su la donna e la vita
(nell’anno didattico 1926-27: siamo anche qui negli anni del “silenzio”, che, come
si vede, sono anni tutt’altro che inerti e muti), trae lo spunto per un’analisi degli
orizzonti morali di Rebora, che attraversando buddhismo, cristianesimo e mazzi-
nianesimo, approdano a ideali di carità e di pace universale, di vita come dono
di sé agli altri. Per Rebora, poi, la figura femminile e in particolare quella della
madre, rappresentano l’incarnazione di tali ideali, perciò il poeta-insegnante esor-
ta ad alimentare il sentimento materno che ognuno porta in sé, ad amare il pro-
prio cuore come la madre ama il proprio figlio. Grisoni non manca di far notare
come questi precetti morali, in anni successivi, si riversino nelle poesie reboriane
del dopo-conversione, poesie in cui la figura della madre-mamma-madonna si
pone come uno degli stilemi portanti.
9 Ben trenta relatori in totale, tra i quali spiccano i nomi di Fernando Bandini,
Giorgio Bàrberi Squarotti, Carlo Bo, Giovanni Raboni, Maura Del Serra, così co-
me quelli degli “antichi” studiosi reboriani, già presenti al convegno di Rovereto
di sedici anni prima: Renata Lollo, Carlo Carena, Silvio Ramat.
10 A sancirne la consacrazione tra i grandi autori del nostro Novecento letterario, sta
anche il fatto – forse non è inutile ricordarlo – che un volume sulla sua opera è
attualmente in fase di preparazione presso la collana «I Meridiani» edita da Mon-
dadori.