Milli mála - 01.01.2011, Blaðsíða 128
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(ma ciò avviene probabilmente in maniera inconscia) a ogni forma
di critica e di discussione coeva.
Vediamo ora la nota che accompagna lo scritto Autobiografia po-
litica giovanile 1960–1962, nota posteriore al 1980, come ci informa
la moglie di Calvino, Esther48. In questa nota Calvino scrive: “Per
quel che riguarda le convinzioni espresse nel secondo pezzo esse –
come ogni altro scritto di questa raccolta – sono solo testimonianze
di ciò che pensavo in quella data e non oltre”49. La “raccolta” di cui
parla Calvino è una cartella – corredata da note editoriali – trovata
da sua moglie dopo la morte di lui e intitolata Pagine autobiografiche,
una serie di scritti, appunto autobiografici, già pubblicati da
Calvino in varie sedi. Calvino aveva in mente di dare alle stampe
un’autobiografia composta di pezzi già noti. Esther Calvino pubbli-
cherà gli scritti di quella cartella, con l’aggiunta di altro materiale
inedito, nel 1994, con il titolo di Eremita a Parigi. Pagine autobiogra-
fiche. Ciò che qui appare rilevante è il fatto che Calvino tenda anco-
ra una volta a storicizzare le proprie convinzioni, o quantomeno a
creare, tra esse e l’attualità, una separazione, un distacco. La diffe-
renza, rispetto agli esempi precedenti, è che Calvino non sta più
parlando solo di letteratura o di lingua, ma anche delle proprie idee
politiche, dei propri ideali, della propria vicenda personale, insom-
ma.
Su questa propensione al ripensamento, alla messa in discussione
soprattutto delle proprie formulazioni teoriche (di contro a una
produzione saggistica quantitativamente abbondante, tutto som-
mato, per un narratore), è piuttosto significativo il seguente passo
48 Esther Calvino, in Italo Calvino, Eremita a Parigi, p. 6.
49 Italo Calvino, Eremita a Parigi, p. 128 (nota). Il “pezzo” a cui si riferisce Calvino è la sua risposta
scritta alla rivista milanese di cultura giovanile Il Paradosso. Nel 1960 questa rivista aveva indetto
un’inchiesta tra persone della politica e della letteratura che avevano vissuto la loro giovinezza sotto
il fascismo. Le persone che prendevano parte all’inchiesta erano invitate a riflettere su quattro temi:
il bagaglio di idee con cui esse erano cresciute, sino al tempo della guerra; le reazioni provocate
dalla guerra sulla loro formazione (crollo, modifica, conferma delle loro idee); quando, perché e in
base a quali convinzioni esse avevano deciso di impegnarsi nella lotta politica; La scala di valori in
cui credevano al tempo della guerra e la storia di quella scala sino all’epoca contemporanea. Quattro
temi molto importanti, che permetteranno, grazie alle risposte di Calvino, di ricostruire un impor-
tante periodo della sua vita. L’inchiesta de Il Paradosso era intitolata La generazione degli anni diffi-
cili, e con lo stesso titolo essa fu poi raccolta in volume dall’editore Laterza, nel 1962 (a cura degli
stessi promotori dell’inchiesta, Ettore Albertoni, Ezio Antonini e Renato Palmieri). Per l’uscita
dell’intervista in volume, Calvino, nel 1962, modifica in parte la precedente intervista uscita sulla
rivista stessa per la prima volta nel 1960.
UNO STUDIO CRITICO SULLE LEZIONI AMERICANE DI CALVINO