Milli mála - 01.01.2011, Blaðsíða 133
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Sono circa novanta gli autori, anche appartenenti a epoche e tradi-
zioni letterarie lontanissime fra loro, citati e spesso confrontati da
Calvino nelle centoquattro pagine (edizione dei Meridiani Einaudi)
delle Lezioni. Asor Rosa cerca di fornire una chiave precisa di questo
accentuatissimo procedimento comparativista. Egli osserva:
il disegno espositivo di Calvino non ubbidisce a nessuna ricostruzione di
tipo storico o “lineare”. Lo scrittore “usa” i testi in funzione sostanzial-
mente dimostrativa più che ermeneutica: e siccome le “qualità” letterarie
di cui è alla ricerca sono di natura “fisica” e non estetica, egli può accosta-
re uno all’altro autori che, se esaminati con altra chiave, non rivelerebbero
pressoché nulla di comune.66
L’affermazione di Asor Rosa rivela una lettura sensibile e attenta
delle Lezioni, tuttavia mi permetto di dissentire da essa per il fatto
che Calvino, dall’uso “dimostrativo” dei testi, più di una volta fa
derivare conseguenze arbitrarie ed errate. Per esempio, come quan-
do dal confronto (ricordiamo: improprio) di due soli versi di
Cavalcanti e Dante trae generalizzazioni forzate: “potrei dire che
Dante dà solidità corporea anche alla più astratta speculazione in-
tellettuale, mentre Cavalcanti dissolve la concretezza dell’esperienza
tangibile in versi dal ritmo scandito, sillabato, come se il pensiero
si staccasse dall’oscurità in rapide scariche elettriche”67; o come
quando, a conclusione di tutto questo discorso, Calvino arriva ad
affermare addirittura che “Alle origini della letteratura italiana – e
europea – queste due vie [quella della leggerezza e quella opposta
del peso, dello spessore, della concretezza] sono aperte da Cavalcanti
e Dante.” 68
Ancora con l’ausilio dell’articolo di Giunta, ecco riportati, dalle
Lezioni, alcuni altri esempi che prestano il fianco a critiche:
Nella lezione sull’Esattezza Calvino scrive: “Nel suo saggio su
Eureka di Poe, Valéry s’interroga sulla cosmogonia, genere letterario
prima che speculazione scientifica, e compie una brillante confuta-
66 Alberto Asor Rosa, «Lezioni americane» di Italo Calvino, in Letteratura italiana Einaudi. Le Opere,
Vol. IV.II, a cura di Alberto Asor Rosa, Torino: Einaudi, 1995 p. 37.
67 Italo Calvino, Lezioni americane, p. 17.
68 Ibid, p. 16.
STEFANO ROSATTI