Milli mála - 01.01.2012, Blaðsíða 220
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PASOLINI E IL DIBATTITO SULLA LINGUA
relativi a quel dibattito, è il volume La nuova questione della lingua,
a cura di Oronzo Parlangéli (Parlangéli 1971). In questo volume,
oggi fuori commercio, Parlangéli, uno dei linguisti italiani più im-
portanti del dopoguerra, raccolse la gran parte degli articoli e dei
saggi che, tra il dicembre 19643 e il settembre 19674 uscirono su
quotidiani e riviste italiane, in replica, o comunque collegati, alle
posizioni espresse da Pasolini. Questo articolo si basa proprio sul
volume di Parlangéli, che oltre a raccogliere tanto materiale di dif-
ficile reperibilità, contiene anche un prezioso saggio introduttivo
dello stesso curatore.
2. Una lunga storia, in breve
Nel 1861, quando venne compiuto il censimento della popolazione
del nuovo regno, oltre il settantotto per cento della popolazione
italiana risultava analfabeta (De Mauro 1986: 36). Questa percen-
tuale, in realtà, è da considerarsi anche più alta, poiché, secondo i
dati forniti da De Mauro, “coloro cui toccava nel 1861 la qualifica
di non analfabeti erano lontani in genere da un possesso reale della
capacità di leggere e scrivere” (De Mauro 1986: 36). Nell’anno sco-
lastico 1862–63, l’istruzione post elementare veniva impartita al-
l’ 8,9 per mille della popolazione in età compresa fra gli 11 e i 18
anni. Per cui, sempre secondo De Mauro, “attraverso la scuola la
conoscenza dell’italiano era garantita a questa percentuale della
popolazione e, quindi, […] gli «italofoni» (o, a dir meglio, gli «ita-
lografi») erano poco meno dell’uno per cento” (De Mauro 1986:
42). Stanti queste percentuali, si può essere d’accordo con Nicoletta
Maraschio, quando afferma che “la storia della lingua italiana è stata
essenzialmente, fino a circa un secolo fa, la storia di una lingua
scritta, quindi è stata una storia fatta di libri” (Maraschio 2009).
Prima di Dante, Petrarca e Boccaccio, si potevano nutrire dubbi
su quale, fra le tante parlate italiche locali, sarebbe diventata la
lingua scritta predominante, ma dopo l’avvento dei tre sommi au-
ctores, già verso la fine del Trecento stesso la lingua fiorentina
3 Articolo di Alfredo Barberis, “Sì, il romanzo è possibile”, uscito sul quotidiano Il Giorno (2 dicem-
bre).
4 Saggio di G.C. Lepscy, “Metalingua”, uscito sulla rivista Delta (n. 7, pp. 1–4).
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