Milli mála - 01.01.2012, Side 234
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PASOLINI E IL DIBATTITO SULLA LINGUA
anche riferen doli a oggetti e ambiti diversi, caricandoli di significa-
ti nuovi, in una parola metaforizzandoli.19 Per questo motivo, ovve-
ro per questa proprietà mediatrice e metaforizzante della lingua
comune, non è possibile che si compia la tecnicizzazione formale
della lingua nella sua totalità. Ma la Corti interveniva nel dibattito
nel 1965. Oggi la situazione è estremamente diversa. Per esempio,
nel 1965 la Corti sottolineava, come si è già visto, che il parlante
accoglieva “volen tieri il termine tecnico per il suo insito potere evo-
cativo20 di un lin guaggio più preciso e concreto, più razionalizzante
di quello usuale” (Corti 1971: 322). Ma circa quarant’anni dopo,
Alberto A. Sobrero, trattando proprio della diffusione di lingue
speciali, e di lingue specialistiche, usava toni nettamente più forti:
“Le LS21 (in partico lare le LSP22, e massimamente i termini scienti-
fici) godono di un grandissimo prestigio, esercitano un vero e proprio
potere fascinatorio23 sui parlanti” (Sobrero 2004: 275). Dal “potere
evocativo” proprio dei termini tecnici enunciato dalla Corti nel
1965, si è passati al “vero e proprio potere fascinatorio” delle lingue
specialistiche (e quindi, ancora, dei termini tecnici) sottolineato da
Sobrero nel 2004. E non si deve dimenticare che in tempi “non
sospetti” (per ché il dibattito sulla nuova questione della lingua non
era ancora incominciato), De Mauro aveva già posto il problema
industria- pubblicità, avanzando addirittura l’ipotesi che l’italiano
stesse mutando la struttura stessa della propria sintassi, oltre che del
proprio lessico. Il vocabolario industriale, sosteneva De Mauro, “con
tutto il fascino irrazionale che esso può avere nella coscienza collet-
tiva, gra zie anche al potente e crescente intervento della pubblicità,
ha determinato un avvicinamento dell’italiano a lingue europee di
diversa struttura” (De Mauro 1986: 67).
E comunque, già Pasolini si era accorto, a proposito del linguag-
gio della pubblicità, che esso tendeva sì a una metaforizzazione dei
19 Per fare un esempio: vocaboli come vettore, coordinate, valenza, catalizzatore, nati come termini te-
cnici legati a linguaggi specifici e a significati “fissi” – in questo caso quelli della fisica e della
chimica – sono stati assimilati dalla lingua usuale e da essa anche trasformati a livello di significa-
to, per cui oggi essi si prestano ad un uso allargato a diversi campi semantici. Sono stati, cioè,
metaforizzati.
20 Il corsivo è mio.
21 Lingue Speciali.
22 Lingue Specialistiche.
23 Il corsivo è mio.
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