Milli mála - 05.07.2016, Blaðsíða 267
VA BENE E VA BE’ NELLA SEQUENZA CONCLUSIVA – TRA SEGNALE DI RISPOSTA E SEGNALE DI
PRECHIUSURA
Milli mála 7/2015
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P: Faltan veinte para las tres.
C: Huy, vea que estoy un rato.
P: Faltan -- veinticinco.
C: Bueno, mi querida estimada.
A: Bueno, Claudio, muchas gracias.
Amador-Moreno et al. dichiarano che il segnale di risposta spagnolo
vale può avere delle caratteristiche normalmente attribuite ai segnali
discorsivi, segnalando, per esempio, prechiusura28. Può costituire una
conferma di ricezione d’informazione, o segnalare una desiderata pre-
chiusura.
3. Corpus e metodo
L’analisi è stata condotta in base alla raccolta di dati empirici estratti
dal corpus LIP29. Il corpus LIP contiene conversazioni di vari tipi, con
trascrizioni e file audio, disponibili e ricercabili in internet. L’uso di un
corpus che contiene un linguaggio parlato e ‘reale’ è essenziale quan-
do si studiano fenomeni tipici della lingua parlata come i segnali di-
scorsivi e le sequenze conclusive. Solo attraverso lo studio di conver-
sazioni reali possiamo ottenere informazioni sul modo in cui sono ef-
fettivamente utilizzati i segnali discorsivi nelle sequenze conclusive. Il
corpus LIP è una delle collezioni di parlato italiano più adoperate nel-
la ricerca linguistica italiana. È composto da circa 500.000 occorrenze
di parole per circa 60 ore di registrazione, e i testi sono suddivisi in 5
gruppi30. La ricerca è stata realizzata con lo studio di conversazioni
28 Amador-Moreno et al., “Can English Provide a Framework for Spanish Response
Tokens?”, pp. 180-181.
29 Lessico di frequenza dell’italiano parlato, a cura di Tullio de Mauro, Federico
Mancini, Massimo Vedovelli, Miriam Voghera, Etaslibri, Fondazione IBM Italia
(Milano) 1993 (LIP), http://badip.uni-graz.at/it/ e http://www.parlaritaliano.it/-
index.php/it/volip.
30 A) conversazioni faccia a faccia; B) conversazioni telefoniche; C) scambi comuni-
cativi bidirezionali con alternanza di turno predefinita, come interviste, dibattiti,
interazioni in aule scolastiche, esami orali, ecc.; D) monologhi, come letture,
sermoni, discorsi, ecc.; E) programmi radiofonici e televisivi. I testi contenuti nei
gruppi A e B appartengono a registri sia formali sia informali, mentre i testi dei
gruppi C, D ed E sono registrati prevalentemente in contesti pubblici, in cui si
adottano registri formali. I testi sono stati raccolti in quattro città (Milano, Firenze,
Roma e Napoli).