Milli mála - 05.07.2016, Page 261
VA BENE E VA BE’ NELLA SEQUENZA CONCLUSIVA – TRA SEGNALE DI RISPOSTA E SEGNALE DI
PRECHIUSURA
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panti nella conversazione, non solo su come il parlato precedente è
stato ricevuto, ma anche su come il pronunciatore del segnale di ri-
sposta proietta l’attività successiva nel parlato, per esempio se accetta,
se è in accordo, se è in disaccordo, o se ha qualcosa da dire sul parla-
to precedente5. Gardner specifica che la funzione primaria dei segnali
di risposta non è quella di fare riferimento al mondo extralinguistico,
ma di fornire informazioni sul corso che sta prendendo la conversa-
zione.
Gardner presenta un numero di attività che i partecipanti in una
conversazione realizzano nel ruolo di ascoltatori, e discute quattro di
queste attività6. Tra esse, la categoria di acknowledgements è applica-
bile a va bene e va be’, che hanno la funzione di riconoscere, o più
specificamente accettare (pienamente o parzialmente) il turno prece-
dente. McCarthy nota che gli ascoltatori esprimono, abitualmente, più
delle risposte di feedback necessarie; comunicano valori che vanno oltre
ai semplici riconoscimenti7. Gli ascoltatori usano forme (come i segnali
inglesi right, fine, e i segnali spagnoli vale, claro) che indicano inco-
raggiamento, attenzione, coinvolgimento, empatia, entusiasmo, e la
gestione dell’argomento, per esempio. Lo stesso è vero per va bene e
va be’, che non solo esprimono accettazione (piena o parziale), ma
possono avere anche valori conclusivi e valori interazionali
nell’esprimere accordo con l’altro parlante.
5 Rod Gardner, When Listeners Talk, Amsterdam / Philadelphia: John Benjamins
Publishing Co., 2001, p. 14.
6 Le quattro categorie discusse sono continuers (i quali hanno la funzione di ridare
il floor al parlante immediatamente precedente. Ad esempio Mm hm, Uh huh),
acknowledgements (i quali esprimono accordo o comprensione del turno prece-
dente. Ad esempio Mm, Yeah), newsmarkers (i quali segnalano come interes-
sante, in qualche modo, il turno del parlante precedente. Ad esempio really?, Oh,
Right), e change-of-activity tokens (i quali segnalano una transizione a un’attività
o argomento nuovo nel parlato. Ad esempio Great, How intriguing); Gardner,
When Listeners Talk, pp. 2-3.
7 McCarthy, “Talking Back: ‘Small’ Interactional Response Tokens in Everyday
Conversation”, pp. 35-36.