Milli mála - 05.07.2016, Page 277
VA BENE E VA BE’ NELLA SEQUENZA CONCLUSIVA – TRA SEGNALE DI RISPOSTA E SEGNALE DI
PRECHIUSURA
Milli mála 7/2015
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Il parlante A s’impone; cerca di convincere il parlante C di fare qual-
cosa. In questi casi va be’ è ripetuto, ed è chiaro che il parlante C dà
l’impressione di non aver accettato, almeno non pienamente, l’ordine,
esprimendo, come ipotizzato prima, accettazione parziale. L’uso ripe-
tuto di va be’ sembra implicare desiderio di chiusura.
Ho trovato anche degli esempi in cui va bene è usato come rispo-
sta a ordini:
9. A: ci sto io domani domani sto io non ti preoccupare
B: va bene
A: quindi incomincia a preparare adesso la roba e mi scrivi sul
foglietto la roba che manca che lo prendo io da_ XYZ
B: va bene
A: ciao amore
B: mh amore
A: [ride]
B: ciao
A: ciao ciao
(LIP NB 60)
Qui si tratta però di un ordine che è accettato, e di un contesto in cui
il parlante A non si impone cercando di convincere il parlante B, ma
esprime un ordine le cui conseguenze hanno implicazioni positive per
l’interlocutore, e non per il parlante A stesso.
5.1.2. Il valore conclusivo di va bene e va be’ in funzione di se-
gnale di risposta
Studiando gli esempi nel corpus, sembra che va bene e va be’ espri-
mano un certo valore conclusivo anche quando funzionano come se-
gnali di risposta. McCarthy nota, infatti, che alcuni segnali di chiusura
sono fortemente associati a particolari contesti46. Per esempio, aggettivi
inglesi come great, good, right, perfect offrono del feedback positivo al
parlante, e spesso segnalano dei confini di argomento, dove i parlanti
46 McCarthy, “Talking Back: ‘Small’ Interactional Response Tokens in Everyday
Conversation”, pp. 43-45.