Milli mála - 01.01.2011, Qupperneq 131
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Mondo scritto e mondo non scritto.55 Infine, nel 1985, Calvino accetta il
prestigioso incarico offertogli dall’Università di Harvard e comincia
a preparare i testi di quelle che poi diventeranno le Lezioni americane.
La differenza, non trascurabile, tra quest’ultimo incarico accademi-
co e i precedenti, è che non si tratta, come era avvenuto fino ad
allora, di tenere un’unica relazione, oppure di tenere seminari sulle
proprie opere e strettamente inerenti alla professione di scrittore
(come nel caso degli interventi alla Johns Hopkins University, nel
1976). L’impegno è assai più gravoso: un ciclo di ben sei letture con
cui Calvino si propone di fare il punto sulla situazione letteraria nel
mondo occidentale e di azzardare una serie di previsioni, o “propo-
ste”, su come dovrebbe o potrebbe esprimersi la letteratura negli
anni futuri (“il prossimo millennio”). I titoli dati da Calvino a que-
ste letture costituiscono, come è noto, anche i capitoli del volume:
Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità. La sesta lezio-
ne, rimasta incompiuta, avrebbe dovuto intitolarsi Consistency
(coerenza).56
Claudio Giunta, nel suo articolo dal titolo Le «Lezioni americane»
di Calvino 25 anni dopo: una pietra sopra?, ha messo in evidenza alcu-
ne inesattezze, presenti nelle Lezioni. A partire dalla prima, quella
sulla Leggerezza, in cui l’autore prende come esempio Cavalcanti57
(“vi parlerò di Cavalcanti poeta della leggerezza.”58). Qui Calvino o
cerca di trovare verità nascoste (“il preteso «epicureismo» del poeta
era in realtà averroismo […] la morte corporea è vinta da chi s’in-
nalza alla contemplazione universale attraverso la speculazione
dell’intelletto”59) laddove l’interpretazione dovrebbe essere fatta in
modo assolutamente pedestre (come quando Calvino parla di
Cavalcanti protagonista della novella del Decameron), o, al contrario,
55 Alcune di queste notizie relative agli interventi di Calvino in ambito accademico sono riportate
nella Cronologia presente in Italo Calvino, Collezione di sabbia, Milano: Mondadori, 1994, pp. VII-
XXXVI. Tale cronologia riproduce quella curata da Mario Barenghi e Bruno Falcetto per l’edizio-
ne dei Romanzi e racconti di Italo Calvino nei Meridiani Mondadori (1991).
56 La sua stesura, provvisoria ma completa, si può trovare, con il titolo di Cominciare e finire, in Italo
Calvino, Saggi 1945–1985, a cura di Mario Barenghi, Milano: Mondadori, collana I Meridiani
(tomo primo), 1995, pp. 734–753.
57 Guido Cavalcanti (ca. 1258–1300), uno dei massimi poeti medievali, amico di Dante ed esponen-
te dello stilnovismo, il movimento poetico italiano nato verso la fine del Duecento.
58 Italo Calvino, Lezioni americane, Milano: Garzanti Editore, 1988, p. 13.
59 Ibid, p. 13.
STEFANO ROSATTI