Milli mála - 01.01.2011, Qupperneq 132
132
interpreta superficialmente fatti che andrebbero invece trattati in
modo assai più approfondito. Per esempio dal punto di vista storico
(come quando, alla moderna, Calvino paragona gli “spiriti” caval-
cantiani a “impulsi o messaggi immateriali”60 o a “entità impalpa-
bili che si spostano tra anima sensitiva e anima intellettiva, tra
cuore e mente, tra occhi e voce.”61, mentre tali “spiriti”, nella fisio-
logia tardo-antica medievale, erano considerati entità del tutto
usuali e soprattutto fisiche, come oggi si considerano entità fisiche
comuni l’elettricità o il magnetismo); o dal punto di vista filologi-
co, come quando Calvino commenta da un sonetto di Cavalcanti il
verso “e bianca neve scender senza venti”62 e indugia su un confron-
to intertestuale con un quasi identico verso dantesco63. Ma, come
Giunta evidenzia: 1) fondare confronti intertestuali sui topoi lettera-
ri – la “neve” – è improprio; 2) il sonetto in questione (di cui
Calvino, nelle Lezioni, riporta solo una parte) adotta lo schema reto-
rico della Priameldichtung, consistente in una rassegna di oggetti,
concetti o valori positivi – uno di questi è proprio la “bianca neve”
– ai quali è contrapposto, generalmente nel finale, un termine di
paragone di cui si rivendica la superiorità – nello specifico sonetto,
la bellezza della donna64. Non sapere questo, o non dirlo, come
spiega sempre Giunta,
porta a interpretazioni arbitrarie come questa: «In Cavalcanti la congiun-
zione e mette la neve sullo stesso piano delle altre visioni che la precedono
e la seguono: una fuga di immagini, che è come un campionario delle
bellezze del mondo» [Lezioni americane, p. 15]. D’accordo, ma la visione,
la fuga delle immagini, il campionario di bellezze […] non sono un trat-
to peculiare della poetica di Cavalcanti, sono il lascito che alla poesia di
Cavalcanti consegna la tradizione letteraria: Cavalcanti, per così dire, non
aveva scelta.65
60 Ibid, p. 13.
61 Ibid, p. 14.
62 Ibid, p. 15.
63 Il verso è: “come di neve in alpe sanza vento”, Dante, Inferno (XIV, 30).
64 Claudio Giunta, Le «Lezioni americane» di Calvino, in “Belfagor”, LXV, 6 (novembre 2010), p.
651.
65 Ibid, p. 651.
UNO STUDIO CRITICO SULLE LEZIONI AMERICANE DI CALVINO